In questo nuovo e ci auguriamo breve Medio Evo pandemico ci siamo tutti resi un po più consapevoli dell’ importanza del movimento.
L’aumento esponenziale di casi disturbi psichiatrici e del conseguente implemento del consumo di psicofarmaci ci ha fatto capire sulla nostra pelle quanto sia fondamentale muoversi e fare sport per mantenere in equilibrio il nostro sistema mente/corpo.
Tralasciando gli enormi danni sulla salute pubblica rappresentati dall’aumento di pazienti diabetici e cardiologici in questo caso ci interessa stimolare una riflessione consapevole per ciò che riguarda le gravi mancanze che questa situazione sta arrecando alla fascia degli adolescenti ma soprattutto ai bambini.
La storia ci insegna che la società relativamente più evoluta che sia apparsa fino ad oggi ai nostri orizzonti sia stata l’ Antica Atene; al suo interno sono infatti nate le fondamenta teoriche del pensiero occidentale e delle scienze moderne. Questa straordinaria città stato oltre ad aver dato i natali a grandi filosofi ed al concetto stesso di democrazia, s i può dire che abbia inventato la matematica, l’astronomia, la geometria, la medicina e la fisica.
All’interno di questo sistema umano cosi evoluto però era proprio il movimento a farla da padrone!
Il ginnasiarca, che era una vera e propria autorità all’ interno della società , era l’ insegnante che si occupava di gestire l’ educazione al movimento della gioventù ateniese; Ben lontano dall’ essere una figura di terzo piano, come accade ahimè alla figura dell’ insegnante di educazione fisica nella scuola italiana,
Cosi come la cultura del movimento e della corporeità era al centro del piano educativo nella polis greca, il ginnasiarca era considerato come il fulcro pedagogico all’interno del complesso processo educativo, raffinato e poliedrico, che veniva impartito in lunghi anni di preparazione all’interno del ginnasio. In determinati periodi della propria carriera formativa gli allievi vivevano un rapporto quasi simbiotico col proprio ginnasiarca , arrivando anche a svolgere 8 ore di esercizio fisico all’interno di una singola giornata.
Certo, Atene come le altre polis greche avevano l’ esigenza di avere una gioventù fortemente e precocemente militarizzata per potersi difendere dalle frequenti offensive poste dalle città stato rivali; il nodo però essenziale è che questi straordinari maestri dell’educazione e della creatività in ambito artistico, filosofico, scientifico ed umanistico avevano profondamente intuito che la fioritura piena dell’intelligenza avviene attraverso le molteplici forme di movimento consapevole.
Tutto questo è stato poi confermato in età moderna da innumerevoli ricerche di eminenti neurofisiologi e studiosi di pedagogia infantile.
In questo difficile periodo storico i nostri giovani si sono completamente fermati; un danno incalcolabile per lo sviluppo futuro della nostra società.
E’ auspicabile in tal senso un rapido ritorno alla “normalità” ed una riflessione approfondita sul ruolo dei professionisti del movimento in Italia.
E’ sicuramente però consigliato che i giovani e specialmente i bambini prima possibile cerchino di recuperare quanto prima il terreno perduto, facendo molto sport e quante più esperienze motorie possibile, per mitigare i danni della pandemia sul potenziale di sviluppo delle loro risorse cognitive.
In tal senso iscriversi ad un campo estivo che propone principalmente attività sportive potrebbe essere una soluzione molto conveniente…..